martedì 2 febbraio 2016

L'APPETITO VIEN MANGIANDO

L’appetito vien mangiando.
Prendersi cura di se stessi, un concetto semplice per alcuni ma difficile per altri. Ci sono diversi modi attraverso cui una persona può prendersi cura di sé: ad esempio curando il proprio aspetto fisico o  curando il proprio abbigliamento, per cercare di apparire sempre alla moda e impeccabile agli occhi degli altri. La cura di sé però, non implica solo la cura del proprio aspetto esteriore ma anche la cura del proprio aspetto interiore. Tale cura avviene laddove l’individuo seleziona risorse che lo aiutino a nutrire al meglio il proprio corpo. Le persone nel corso della propria vita sono libere di nutrire il proprio organismo  con “alimenti” positivi o negativi. Per alimenti in questo caso si fa riferimento a tutte quelle risorse positive o negative, che andrebbero a favorire o ostacolare il proprio benessere psicofisico. Ma come si fa ad arricchirsi per lo più di risorse positive che negative? Per alcune persone risulta facile prendersi cura dei propri bisogni, amarsi, non trascurarsi, per altre no. Quante volte da piccoli ci è capitato di essere rimproverati dai nostri genitori per ciò che mangiavamo, perché quegli “alimenti” non sani avrebbero potuto farci male. Quanti di noi non hanno dato peso a quelle parole in quel momento, ignorando i propri genitori e ignorando a loro volta loro stessi. Forse eravamo troppo piccoli o forse facevamo finta di esserlo, ma ora da adulti non si riesce più a far finta di nulla di fronte a certe cattive abitudini.  Talvolta mi chiedo: ”perché è così difficile assumere “alimenti” sani che potrebbero fare solo del bene, ma è più facile cadere in tentazione mangiandone di scadenti? 


Credo che tale difficoltà derivi dal fatto di soffermarsi ben poco su cosa vogliamo realmente, su cosa sia meglio per noi e di cosa realmente abbiamo bisogno.
E’ difficile guardarsi dentro per scoprirlo, alle volte si ha paura di prendere quello specchio accanto al comodino per guardare la propria immagine riflessa. Forse per paura di vedere come siamo  o forse perché abbiamo paura di mostrarci agli altri per come siamo. A tutti sarà capitato di nascondersi da qualche specchio che potesse in quel dato momento riportarci alla realtà. Però quando riusciamo a trovare il coraggio di prenderlo in mano e di guardare all’interno di esso, scopriamo il bello che c’è in noi, quell’immagine che tenevamo nascosta per paura di confrontarci con il mondo esterno. Talvolta fa paura prendere in mano quello specchio per guardarsi, perché si tende a pensare che l’immagine riflessa non sia abbastanza bella per gli altri, che quell’immagine non sia all’altezza degli altri. Crediamo che la soluzione più semplice sia allontanare questa paura, scacciare quell’incessante pensiero che ci rimbomba nella testa e scappare laddove ci è possibile per nascondere noi stessi. Attraverso l’esperienza di gruppo che ho vissuto all’interno del mio percorso universitario, mi sono ritrovata ad affrontare una situazione nuova, una situazione che non avevo mai avuto il coraggio di affrontare prima. Il dovermi confrontare con persone diverse, il dover dire la mia opinione davanti agli altri, il dover lavorare in gruppo, mi terrorizzava.
Mi sentivo confusa, era come se stessi combattendo con due lati di me: da una parte ero spaventa ma dall’altra ero curiosa, avevo voglia di mettermi in gioco, di sperimentarmi e di vedere cosa sarebbe accaduto se avesse avuto la meglio questo lato di me. Ho avvertito dentro di me la voglia di cambiare, di uscire allo scoperto, di smettere di stare male solo per una paura, una paura che alimentavo solo io.
Ho deciso così di affrontare questa paura, ho deciso di ascoltarla, ho deciso di trasformare questa paura in coraggio, infondendomi fiducia e accogliendo anche la fiducia da parte del mio gruppo, il quale mi ha accompagnato e sostenuto in questo percorso di svolta. Quest’azione  per me ha rappresentato davvero una vera e propria svolta. Ho ripetuto a me stessa che ce l’avrei fatta, che io non ero e non valevo meno degli altri e che se invece di criticare gli altri davo un valore ad ognuno di loro, l’avrei guadagnato anche io. Ho deciso di rischiare per stare bene con me stessa e per far si che potessi esserlo anche con gli altri, cosa di cui prima mi privavo. Ognuno di noi ha paura del cambiamento, perché non sa mai cosa aspettarsi e come potrebbe reagire di fronte ad una situazione nuova. Il cambiamento  però permette a noi essere umani di evolverci, di migliorarci con noi stessi e con gli altri. Ciò possiamo farlo ascoltando noi stessi, ascoltando le nostre emozioni, mostrandole come nel caso della paura, per poter fronteggiare al meglio le situazioni che il mondo esterno ci pone. Ma possiamo anche farlo permettendo ad ognuno di noi di alimentarsi di risorse positive e di nutrire anche gli altri di tali risorse, permettendo così ad ognuno di noi di star bene con se stesso.



Concludo citando una frase tratta dal libro del Picccolo Principe di Antoine de Saint Exupéry:


“é una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.Per ogni fine c’è un nuovo inizio.”

Dottoressa Ortensia Posa laureata in Psicologia e tirocinante presso l'Obiettivo Famiglia Onlus.

Nessun commento:

Posta un commento