giovedì 3 dicembre 2015



BULLISMO OMOFOBICO: UNA NUOVA FORMA DI BULLISMO








Il bullismo omofobico è una nuova di bullismo diffusa negli ultimi anni  soprattutto nell’ambito scolastico.
E’ caratterizzata da atteggiamenti discriminatori nei confronti di adolescenti omosessuali. Tale fenomeno è particolarmente evidente all’interno dell’ambito scolastico, il quale contribuisce, insieme all’ambiente familiare, alla formazione dell’identità dell’adolescente. Per constatare e per indagare più nello specifico tale fenomeno, ho intrapreso un progetto sperimentale, al fine della tesi magistrale, che prevedesse la raccolta di dati attraverso la somministrazione di diversi questionari, volti a mettere in luce atteggiamenti tipici del bullismo, opinioni pregiudizievoli o meno relative al tema dell’omosessualità, funzionamento familiare e condotte morali. La ricerca ha coinvolto 165 studenti delle scuole secondarie della città di Chieti, i quali si sono mostrati collaborativi e partecipi ai fini del progetto sperimentale.
Da tale ricerca non è emerso un elevato pregiudizio nei confronti dell’omosessualità anche se, a mio parere potrebbe essersi verificato il fenomeno della “desiderabilità sociale”, cioè i ragazzi potrebbero aver dato risposte non del tutto sincere per rendersi desiderabili agli occhi dello sperimentatore. Ciò potrebbe essere accaduto in quanto i ragazzi, prima della somministrazione dei questionari, sono stati informati sul tema della ricerca. Sono emersi però due aspetti interessanti: l’omosessualità è ritenuta come qualcosa che l’individuo sceglie; l’omosessualità femminile viene maggiormente accettata perchè considerata, soprattutto dai maschi, come un atteggiamento più facilmente  tollerabile.
La non accettazione di questi atteggiamenti omosessuali maschili, si ripercuoterebbe anche negli atti discriminatori di cui i ragazzi fanno cenno all’interno dei questionari e si verificherebbe in larga misura soprattutto in una dimensione in cui tale fenomeno è difficile da contrastare: internet. Ciò fa scaturire  nei ragazzi un forte turbamento e una paura per non essere accettati per come sono. Questo rifiuto si manifesta fortemente anche all’interno dell’ambito familiare, dove la maggior parte di loro riferisce di riscontrare una difficoltà nella comunicazione con i propri genitori. Tale difficoltà provocherebbe nell’adolescente una chiusura a livello emotivo e un’insoddisfazione affettiva che potrebbe portarlo a ricercare affetto e comprensione al di fuori del contesto familiare.
La motivazione che mi ha spinto ad intraprendere tale ricerca è legata alla questione che gli adolescenti vengono spesso abbandonati a loro stessi laddove dovrebbero essere sostenuti ed indirizzati lungo un cammino di formazione verso l’individualità e la vita adulta. Per far ciò sarebbe opportuno creare una stretta alleanza tra scuola e famiglia e uno spazio di condivisione e di interazione che possa accrescere l’autostima dei ragazzi e rafforzare l’alleanza all’ interno del gruppo classe. Ascoltare i dubbi, le paure e le idee dei ragazzi aiuta loro ad emergere, a non isolarsi e a credere che nessun traguardo sia impossibile da raggiungere e che non si è mai da soli nell’affrontarlo. 


Dott.ssa Ortensia Posa 
Laureata alla Magistrale in Psicologia dello sviluppo presso l'Università G. D'annunzio Chieti-Pescara e tirocinante presso la Obiettivo Famiglia Onlus. 

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