Al giorno d’oggi gli
insegnanti sono chiamati a fronteggiare situazione all’interno del gruppo
classe non facili da gestire, poiché si confrontano spesso con difficoltà quali:
-
difficoltà di
ascolto (gli alunni si distraggono o non rispettano i turni di parola);
- gestione di alunni
con comportamenti più o meno sintomatici (che esprimono, quindi, un bisogno di
“farsi vedere” tanto dagli insegnanti quanto dai compagni);
- alunni poco partecipativi (che tentano di
“passare inosservati” o di omologarsi).
Il modello di
insegnamento frontale che pone al centro il docente e che offre a tutti gli
alunni gli stessi stimoli è inefficace perchè non permette a ciascun alunno di
essere coinvolto adeguatamente. Per tale ragione è opportuno utilizzare
metodologie didattiche ed educative inclusive che favoriscano le competenze
individuali, valorizzandone le risorse e le differenze di ciascuno. Una di
queste è il Circle Time.
E’ un metodo di
lavoro pensato per facilitare la comunicazione e la conoscenza reciproca all’interno
di un gruppo. La scuola è il contesto ideale in cui può essere applicato perché:
-
consente
agli alunni di conoscersi meglio, valorizzando le loro differenze e consente
anche agli insegnanti di conoscere meglio il gruppo classe;
-
facilita
l’inclusione;
-
può
essere uno strumento di prevenzione e gestione della conflittualità.
Come si svolge?
Come illustrato nelle figure, gli alunni si dispongono per terra o sulle sedie in cerchio,lasciando spazio al centro, di modo
che ciascuno possa essere visto e possa vedere gli altri, sotto la guida di un adulto. La comunicazione avviene attraverso regole
stabilite all’inizio e finalizzate a promuovere l’ascolto attivo e la
partecipazione di tutti. Il circle time ha una cadenza regolare e una durata fissa
(75min circa).
All’interno del gruppo possono essere proposte delle attività
strutturate guidate dall’insegnante oppure lasciata libertà di discussione (a
seconda della fase del gruppo e delle specifiche esigenze della classe) su
tematiche proposte dagli stessi alunni. All’interno del cerchio l’insegnante
ricopre il ruolo di facilitatore della comunicazione, evitando di assumere
posizioni centrali (per esempio fornendo soluzioni o risposte agli alunni). E’ importante che ci sia una
programmazione, ossia che il gruppo docente senta questa attività come parte
integrante della vita di classe: una strategia che può aiutare gli insegnanti a
lavorare meglio è proprio l’organizzazione di spazi in cui condividere
l’esperienza in corso che, quindi, diventerà un’opportunità per tutti. In questo
contesto lo psicologo potrebbe apportare il suo specifico
contributo, ossia nel ruolo di “coordinatore” degli insegnanti, senza frapporsi
nel rapporto diretto tra docenti e alunni.
L’obiettivo ultimo dell’uso del circle-time è facilitare la cooperazione
fra tutti i membri del gruppo-classe, la creazione di uno spazio in cui ciascuno è
incluso e chiamato a partecipare, sebbene con le proprie modalità e i propri
tempi, in modo da soddisfare sia il
proprio bisogno di appartenenza che di individualità, elementi che
la psicologia riconosce come fondamentali per l’equilibrato sviluppo psichico
della persona.
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