Si chiama self fulfilling prophecy, meglio nota come profezia che si
auto-avvera, o che si auto-adempie, insomma, è una sorta di magia fattibile da
tutti e attuabile con una serie azioni che portano inevitabilmente a farla
avverare.
Come fare? Ecco le istruzioni: provate a pensare a un
qualcosa che volente non si verifichi in questo momento, continuate a pensare a
questa cosa concentrandovi esclusivamente su essa, poi lasciatevi invadere
dall’emozione che possa realmente verificarsi, quando l’ansia sale provate a
cercate una soluzione. Ben presto sarete consci che si sta attuando proprio
quale comportamento insensato che determina il compiersi della profezia.
La profezia che si auto-avvera è uno dei fenomeni più noti e
più studiati in psicologia sociale. Il sociologo Merton ne parlò per la prima
volta negli anni ‘70, ed è stata anche riprodotta sperimentalmente a
dimostrazione dell’influenza che esercitano le convinzioni sulla costruzione
della realtà. Infatti, pensiamo agli effetti dell’ipnosi sulla comunicazione di
massa o all’effetto placebo, succede che chi subisce questo comportamento
ottiene esattamente quello che vorrebbe si verificasse, a conferma della grande
potenza della suggestionabilità umana.
In sostanza, le profezie auto-avveranti incidono
significativamente sulla visione che gli individui hanno di loro stessi, del loro
modo di apparire con gli altri e con il mondo. Per questo si creano schemi
stabili, rigidi, di comportamento che ovviamente si ripeteranno nel tempo
confermando la propria visione delle cose.
Ad esempio:
§
La Sig.ra X
pensa che prima o poi il suo matrimonio finirà. Quindi si comporta come se
fosse già finito, e così lo fa effettivamente finire perché mette in atto una
serie di comportamenti che portano alla lite e generano discordia al punto da
mettere una reale fine allo stesso.
§
Il Sig. Y si
convince di non essere in grado di passare un esame. Studia, ma al momento
dell’esame è così agitato che non riesce a rispondere neanche alle domande più
facili, e chiaramente non supera l’esame.
Lo stesso meccanismo funziona anche con i gruppi e le
collettività. A esempio qualche mese fa i media comunicarono che i titoli di
stato non avevano più la stessa rendita di un tempo e la gente si affrettò a
vendere quello che aveva. A quel punto non valevano realmente più nulla.
La profezia che si auto-avvera, però, funziona anche in
senso positivo. Per esempio, con i sondaggi preelettorali: si dà per vincente o
in crescita un partito, questo fatto incoraggia alla preferenza e i voti
crescono fino a poter raggiungere la vetta della vittoria.
Funziona anche nella scuola: i docenti utilizzano
comportamenti più funzionali nei confronti di studenti promettenti che
seguiranno con maggiore enfasi e il risultato sarà riuscire a ottenere migliori
rendimenti in seguito a una maggiore autostima sviluppata.
La profezia che si auto-avvera
ricorre spesso nel nostro immaginario: dalla leggenda di Edipo al Macbeth di
Shakespeare tutte storie dall’esito già annunciato. Ma sono situazioni che si
presentano spesso, infatti, a tutti è capitato di percepire una situazione come
problematica e di mettere in atto comportamenti che portavano esattamente alla
conferma della pericolosità della situazione.
Insomma, le definizioni di una situazione e
i comportamenti attuati, fanno parte della situazione stessa che ci sta
spaventando e può portare all’epilogo famigerato. Infatti, quelli che a noi
sembrano solo conseguenza sono, in realtà, le cause che permettono di far
percepire noi stessi come responsabili nel momento in cui continuiamo a evocare
i comportamenti dannosi che porteranno alla concretizzazione della paura.
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